Farina Tenebrio molitor

La farina di Tenebrio molitor

Tenebrio molitor, azzardando una traduzione un pochetto arbitraria dal latino di Linneo, possiamo anche chiamarlo tenebrione mugnaio; si, “tenebrione”, non si può proprio sentire.

Ripieghiamo sul nome popolare: larva della farina. Meglio? Come no?

Il nostro tenebroso amichetto è un piccolo coleottero diffuso in gran parte del pianeta. Gli piace stare al buio, volare e infestare le dispense di cereali di mezzo mondo.

Dite quello che volete, ma far farina di un animale che ha passato gli ultimi secoli a guastare le scorte di farina a tanti poveri diavoli mi sembra un contrappasso, se non giusto, quantomeno ironico.

L’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, è l’ente europeo con sede a Parma designato per fornire consulenza scientifica sul calcolo dei possibili rischi nella catena alimentare dell’uomo, e si è espressa proprio di recente.

Ogni prodotto nuovo che circola nell’unione europea loro lo mettono sotto lente d’ingrandimento. Fanno le cose che fanno le persone con i camici bianchi nei laboratori pieni di vetrini e boccette: osservano, misurano e alla fine assaggiano pure.

Beh, sono stati molto chiari: “il tenebrio molitor è commestibile e adatto al consumo della popolazione generale”.

L’oggetto della domanda analizzata a Parma sono le larve di tenebrio essiccate termicamente. Queste si possono consumare intere o ridurre in farina per essere poi aggiunte a pasta e lievitati; nessun scarto, si consuma tutto l’animale, inutile ricordare che siamo abituati a mangiare fonti proteiche da cui si è soliti gettare durante il processo di produzione anche metà del peso dell’animale coinvolto. La possibilità di avere a disposizione un prodotto da cui non si butta via niente è quindi tutt’altro che una frivolezza.

Nel tentativo di non rendere troppo noiosi i tecnicismi delle analisi nutrizionali, vi basti sapere che per cento grammi di farina di tenebrio molitor circa sessanta sono proteine.

Seguono i grassi, principalmente mono e polinsaturi, su tutti l’acido oleico e l’acido linoleico, entrambi utilissimi all’organismo per mantenere regolati i livelli di colesterolo nel sangue. Tante fibre e tanti micronutrienti: minerali e vitamine.

Farina di Tenebrio molitor

I vermi della farina si mangiano da secoli in Messico, Thailandia e Cina. La Korean Food and Drug Administration, già dal 2017, ne ha avvallato il consumo in Corea. Stessa cosa per il mercato australiano, neozelandese e svizzero.

Quante cose mangiamo ogni giorno che sono frutto della lavorazione di farine dei più disparati tipi? Le farine proteiche sono un trend che negli ultimi anni non ha fatto altro che crescere, ne sono testimoni gli scaffali di tutti i supermercati. Pasta con farina di piselli, cracker di lenticchie e pancake di ceci, c’è un po’ di tutto in pratica.

Allora perché non immaginare un futuro prossimo dove poter aggiungere qualche cucchiaio di farina di tenebrio al nostro impasto della pizza? Ad una bella pentola di polenta? In un riso che manteca con burro e parmigiano?

Servono davvero così tanto i paletti della tradizione? È così utile (e sostenibile) continuare a pensare che certe cose si possano fare soltanto in un modo?

Noi crediamo che qualità come il buon senso e l’apertura mentale saranno fondamentali nel futuro dell’uomo e della sua dieta, crediamo che una fonte di ottimi nutrienti a basso impatto ambientale valga sempre la pena di essere presa in considerazione e crediamo che una grande cucina possa sempre adattarsi a ingredienti nuovi con l’entusiasmo e la spinta di chi è certo che saprà preparare cose sane e gustose.

Chiudiamo citando Jonathan Swift, quello de “I Viaggi di Gulliver”. Bene, nel 1738 Swift scriveva così: “He was a bold man that first eat an oyster”, era un uomo audace quello che per primo ha mangiato un’ostrica.

Ecco, forse servirà un pochetto d’audacia, noi state certi che ce la metteremo. Se ne avete voglia provate, il risultato vi stupirà, promesso!

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